Romanzo

Dopo una lunga attesa ho deciso di pubblicare gratuitamente un mio romanzo rimasto inedito: Pellegrina, una storia per ragazzi a partire dai 13 anni ambientata nel Mediterraneo.

L’ho pubblicato a puntate su Wattpad ma su richiesta posso inviare anche il PDF. Le illustrazioni le ho generate sulla piattaforma OpenArt AI.

Buona lettura!

foscolo e san francesco

Nell’ultima lezione parlo di un sonetto molto conosciuto di Ugo Foscolo (1778-1827) e leggo l’inizio del Cantico delle creature di San Francesco (1181/1182 – 1226).

Nel primo caso si tratta di un eccellente esempio di poesia dal ritmo sincopato e rapido, dovuto alle continue interruzioni all’interno dei versi, oltre a essere una bellissima poesia che supera ogni ritratto pittorico.


Solcata ho fronte, occhi incavati intenti,
crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto,
labbro tumido acceso, e tersi denti,
capo chino, bel collo, e largo petto;

giuste membra; vestir semplice eletto;
ratti i passi, i pensier, gli atti, gli accenti;
sobrio, umano, leal, prodigo, schietto;
avverso al mondo, avversi a me gli eventi:

talor di lingua, e spesso di man prode;
mesto i più giorni e solo, ognor pensoso
pronto, iracondo, inquieto, tenace:

di vizi ricco e di virtù, do lode
alla ragion, ma corro ove al cor piace:
morte sol mi darà fama e riposo.


Nel secondo caso parliamo della poesia che, secondo il canone e la tradizione critica, ha dato inizio alla storia letteraria in italiano (anche se in realtà è stato individuato un componimento in volgare ancora più antico, ma anonimo). Il Cantico è scritto in volgare umbro, è del 1224 (?), ha un autore certo (San Francesco d’Assisi) e, pur trattando temi sacri, non è legato alla liturgia e si rivolge al popolo e al “lettore” in generale.


Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimu, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui; et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle: in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et tribulatione.

Beati quelli che ‘l sosterrano in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a quelli che morrano ne le peccata mortali.

Beati quelli che trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no ‘l farrà male.

Laudate et benedicete mi’ Signore et ringratiate et serviateli cum grande humilitate.